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STRADE DELLA ROMA PAPALE

Via del Gonfalone (R. V - Ponte; R. VII - Regola) (da via Bavaria a via Giulia)

La via prende il nome dall’oratorio del Gonfalone che sostituì (1486) l’antica chiesa (VIII sec.) di S. Lucia “in Cantu secuto”; "affine" (confine fra Ponte e Regola); “iuxta flumen” come fu chiamato attraverso i secoli [1].

Il “Gonfalone” sodalizio religioso, il più antico di Roma, fu costituito nel 1260 da diverse confraternite dei Raccomandati. Si chiamò del Gonfalone, “quasi che, sotto lo stendardo dello zelo e della libertà della patria e della giustizia, liberata havessero Roma”, quando riuscì non solo a sedare i torbidi per la morte di Cola, ma ad insediare in Campidoglio un popolano, Giovanni Cerrone, mentre Luca Savelli fuggiva dal palazzo Senatorio.

Martino V (Oddone Colonna - 1417-1431) destinò la chiesa alla confraternita del Gonfalone [2] che costruì (1545-1551) l’oratorio al di sopra [3] dell’antica chiesa.
La nuova chiesa prese il nome “del Gonfalone”, mentre l’antica, interrata, diventò il cimitero del sodalizio, fino a quando il Pontefice gli assegnò (1486) la vicina chiesa di S. Lucia in Pescivoli o della Chiavica [4].

Gregorio XIII (Ugo Boncompagni - 1572-1585) affidò alla Compagnia la cura di riscattare gli schiavi, sudditi dello Stato Pontificio, che i pirati o gli infedeli avevano in loro potere. Il Pontefice “a detta opera pia, et a tutti quelli che venivano in Roma, di mano in mano ch’erano liberati, donava denari perché se ne potessero ritornare alla patria loro, a chi più et a chi meno, secondo la lontananza et il bisogno”. 

La Confraternita ebbe anche l’iniziativa delle rappresentazioni sacre al Colosseo che durarono fino alla loro abolizione decisa da Paolo III (Alessandro Farnese -1534-1555) nel 1539.

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[1] )            Fu chiamata “vecchia” per distinguerla dall’altra S. Lucia “della chiavica”, costruita nel XIII-XIV sec. (Rione Regola), detta del Gonfalone sotto Innocenzo VIII (1484-1492).  Nella contrada adiacente alla chiesa, il giorno di S. Lucia, si faceva una solenne fiera e fanciulle romane offrivano al suo altare occhi d’argento, di cera e candele. La fiera si chiamava “La Sposa”. La Sposa=”Idus Luciae: “Dies incipiunt crescere. Puellarum preces pro oculis. Merces in via panduntur  vulgus Sposam vocat. Oculi caeraei argentaque cum face ad vota. Nautarum preces” (Sacrorum festarum libri XII per A. Bladur 1547).
Benvenuto Cellini racconta nella sua vita di aver lavorato uno di quegli occhi ed averlo donato all’altare di quella chiesa, per un pericolo scampato alla vista, nell’esercizio del suo mestiere.

[2] )            La Confraternita del Gonfalone origina dalla compagnia denominata Raccomandati di Madonna S. Maria nata nel 1246 a Roma, come riportò papa Gregorio XIII, in un suo Breve del 1579. In realtà solo nel 1486 Innocenzo VIII (Giovanni Battista Cybo - 1484-1492) riconobbe l'unione delle numerose società dei Raccomandati, formatesi nel tempo, e la eresse in una, col nome di Confraternita del Gonfalone.

[3] )            S. Lucia Vecchia rimase sempre al disotto e nel sotterraneo vi si riconosce ancora l’ingresso dell’antica chiesa che divenne il cimitero dell’Arciconfraternita del Gonfalone.

[4] )            La « factio Albata » aveva gli « stabula » forse a S. Lucia della Chiavica (Banchi Vecchi).

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Lapidi, Edicole e Chiese :

- Via del Gonfalone

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